venerdì 25 settembre 2009

Le Georgiche

Le Georgiche sono la seconda opera virgiliana. Gheòrgos = contadino. Furono scritte tra il 38 e il 29 a.C (32 anni, piena maturità di Virgilio) dopo che Virgilio entrò nel circolo di Mecenate (Virgilio, Orazio, Properzio, Tito Livio..)

Le Georgiche sono un poema didascalico con funzione di apprendimento (inavvertito, nascosto, indiretto)
La poesia didascalica deriva dall’ellenismo. Nicambro fu il poeta greco modello di Virgilio.

Le Georgiche sono composte da 4 libri.
Nei primi due si parla dell’agricoltura: nel primo della coltivazione dei cereali e della frutta, nel secondo delle colture pregiate quali quella dell’olivo e della vite.
Nel terzo e nel quarto libro l’argomento è l’allevamento, prima degli ovini (capre e pecore. Era l’allevamento più importante perché praticabile quasi ovunque e perché forniva materia prima per i tessuti), poi dei bovini (animali più vicini agli dei, utilizzati nei sacrifici).

Titolo originale:
· Georgicon Libri IV (alla greca);
· Georgica Carmina Libri IV (alla latina). Carmina = Canti

Le Georgiche non sono manuali di agricoltura. Fingendo di parlare di agricoltura Virgilio ci invita ad apprezzare il mondo modellato dall’uomo. Esalta la famiglia ed è un’opera dal contenuto sacro.

Mecenate è ricordato in tutti i 4 libri non solo come dedicatario ma anche come ispiratore dell’opera stessa.

Mos Maiorum: etica classica dei latini (=costume dei padri)
Nella religione latina prevale l’aspetto dell’indifferenza sull’intolleranza.

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