giovedì 24 settembre 2009

Filosofia: Giovanni Duns Scoto - Tommaso d'Aquino

Quale condizione deve essere soddisfatta per poter parlare di Dio?
Come possiamo pensare a qualcosa che trascende (va al di là) della nostra esperienza?

Dio è “Omne Aliud” (= il completamente altro).

Il concetto di “Omne Aliud” porta a due risposte:

· Teologia negativa (parla di cosa non è Dio, in base all’esperienza)
· Misticismo: (il silenzio, la realtà divina è ineffabile, l’unica strada resta il silenzio)

Ineffabile = ciò che non può essere detto.

Per Tommaso d’Aquino la premessa per parlare di Dio è il concetto di “Analogia Entis”. L’essere divino è altro, ma ci sono delle analogie con l’essere nostro. Le anologie tra essere nostro e divino consentono alla teologia di avere anche un valore conoscitivo. Teologia = discorso su Dio.

“Ipsum Esse Subsistens”: lo stesso essere sussistente. Questa nozione non ha nulla in comune con la nostra esperienza.

Giovanni Duns Scoto, grande filosofo del medioevo soprannominato “Doctor Subtilis” per il suo acume.
Tommaso d’Aquino, soprannominato “Doctor Angelicus”.

Scoto era un frate francescano, Tommaso d’Aquino domenicano.

Valori della Trinità:
· Divina potestate: Padre
· Somma sapienza: Figlio
· Primo Amore: Spirito Santo

I domenicani prediligevano la somma sapienza, i francescani il primo amore.

Giovanni Duns Scoto nega l’analogia dell’essere. Sostiene l’univocità dell’Essere.
Univoco: ciò che va inteso propriamente in un solo senso.
Con l’univocità dell’Essere si può parlare limitatamente. Si può dimostrare però l’esistenza di Dio come primo principio degli enti.

La teologia per Giovanni Duns Scoto è una scienza o disciplina pratica. È la scienza che ci da le indicazioni da seguire per raggiungere la beatitudine eterna.

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